Quarta tappa! Il primo impatto che si ha del mio giardino dalla strada in questi giorni è questo: un folto falso gelsomino (che al momento sta solo iniziando a fiorire) seguito da un'esplosione di rose che si protendono dalla recinzione.
La piccola rampicante stracolma di fiori è Phyllis Bide (altre informazioni qui), una rosa rifiorente creata nel 1923, frutto dell'incrocio di due rose molto note, Perle d’Or e Gloire de Dijon.
Non è una varietà molto inflazionata, nonostante sia molto sana e performante: la consiglierei sicuramente a chi apprezza i colori chiari e cangianti come i suoi.
Il colore delle roselline può variare molto e dipende sia dall'insolazione che dalla maturità del fiore: da giallo/rosa diventa via via bianco/rosa.
A Phyllis Bide si mescolano fiori di peonia (io credo possa essere una vecchia Karl Rosenfield), quelli di una grande rosa Centifolia (altre informazioni qui) e quelli della rosa rampicante Paul's Scarlet Climber (altre informazioni qui), che quest'anno ha subito l'ennesima grossa potatura.
Per quanto riguarda la Paul's Scarlet, le ho piantato accanto una nuova rosa come lei: vorrei sostituire la vecchia pianta con la nuova nel giro di un paio di anni per riuscire a guidarla bene lungo il recinto.
Phyllis Bide e peonia |
Phyllis Bide e rosa centifolia |
Phyllis Bide e Centifolia |
Phyllis Bide |
Fiori di Phyllis Bide nei diversi di stadi di maturazione e, quindi, colore. |
Entrando in giardino lo spettacolo è questo: forse ci sono un po' troppi colori, ma... Diciamo che fanno allegria!
In primo piano c'è l'inossidabile White Meidiland (altre informazioni qui), che anche senza potature ha mantenuto perfettamente la sua forma tondeggiante. E' una rosa che tutti dovrebbero ma, soprattutto POTREBBERO, avere, perchè è proprio da zero stress.
Sulla sinistra si vede bene il grosso del cespuglio della rosa Centifolia (altre informazioni qui)
che, come visto, fuoriesce leggermente sulla strada. Nonostante i rami
lunghi e sottili riesce a mantenere una certa compattezza, non so se
perchè riesce a sfruttare la struttura delle piante che la circondano o
cosa... In ogni caso è sempre disordinatamente perfetta, come una di
quelle ragazze fortunate che vedi per strada e che sembrano essersi infilate addosso la prima cosa
pescata nell'armadio eppure stanno da favola.
Ci sono poi la già citata Phyllis Bide e, dopo l'acero rosso, la Jude the Obscure (altre informazioni qui), una delle mie rose preferite.
Eccola la mia amata Jude! Quanto bene sta il suo colore con quello delle foglie di acero? La amo, la maledetta.
Quest'anno che non ha mai piovuto i suoi fiori sono stupendi: peccato che io non la abbia potata, così sono spuntati tutti in alto. Destino crudele!
Jude the Obscure e acero rosso |
Jude the Obscure |
Jude the Obscure |
Dopo Jude the Obscure, sotto il grande ciliegio, si trova un'altra fedele rosa Austin, Grace (altre informazioni qui). Sui suoi petali sottilissimi si creano dei giochi di luce e ombra meravigliosi. Quest'anno anche per lei bei fiori e anche numerosi, ma arbusto un po' spelacchiato.
La zona sotto il grande ciliegio per il resto è un po' da ripensare. Ci sono parecchi iris (ormai sfioriti), Geranium e Stachys ma manca un elemento di spicco. Ci lavorerò sopra.
Prossima tappa del tour dedicata alle rose che si trovano sparse nel resto del giardino!