L'aiuola lunga e stretta: primo esperimento

11:00

In mancanza del mio giardino principale, al momento irraggiungibile causa quarantena, mi devo accontentare di quel che passa il convento, così sono riuscita a mettere finalmente mano all'aiuola fronte strada dell'appartamento in cui vivo attualmente.
Come ho già spiegato nei giorni scorsi, non posso fare grossi stravolgimenti, perciò mi sono dovuta limitare a qualche piccolo cambiamento.
Qualche giorno fa sono riuscita a farmi arrivare a casa alcune piante, cioè 8 Impatiens bianche e 3 lavande: piantine molto semplici e di facile reperibilità, insomma.
Metto le mani avanti: le Impatiens in particolare non sono abbastanza numerose per lo spazio che devo coprire, ma spero di rimediare a quarantena terminata, quando potrò andare in vivaio di persona.
Ecco com'erano i miei acquisti appena arrivati:

Impatiens bianche e lavanda

Siccome quando mi sono arrivate le piante c'era brutto tempo e non voglio di certo farmi venire un raffreddore o un mal di gola, ho pensato di interrarle il giorno successivo. 

Mai scelta fu meno azzeccata: durante la notte il vento è stato molto forte e al mattino mi sono ritrovata con le Impatiens, che prima erano tutte belle pimpanti, completamente afflosciate, quasi appassite! Una volta spostate da lì e messe a dimora si sono più o meno riprese: un paio di loro, che immagino fossero quelle che erano state più esposte al vento notturno non hanno tutt'ora un bell'aspetto, purtroppo. Spero che, per rimettersi in forma, basti loro semplicemente un po' più di tempo rispetto alle altre.

La messa a dimora, inoltre, è stata più difficile del previsto  due motivi: 

1)  il terreno dell'aiuola è molto, molto sabbioso: in prospettiva credo che le lavande potrebbero sopravvivere, mentre sulle Impatiens ho qualche dubbio.
2) le radici degli alberi, rendendo difficile scavare in molti punti, mi hanno costretta a non disporre le piante nella maniera ordinata che avevo in mente. 

Oltre alle Impatiens e alle lavande ho piantato anche una manciata di gigli di Sant'Antonio provenienti dal giardino dalla casa di fianco: se attecchissero sarebbe una bella idea portarne anche altri! 

Ecco qui la mia aiuola horror:


Si possono riconoscere:

- appena visibile in alto a sinistra, una piccola forsizia ormai sfiorita che sta mettendo le foglie;  
- foglie di narcisi destinate ad appassire nei prossimi giorni;
- sul davanti le Impatiens bianche (la penultima è una di quelle che non si sono ancora riprese dal vento);
- al centro dell'aiuola giuggioli tra i quali si trovano due piccole lavande  divise da una salvia;
- dietro, a destra, sul fondo dell'aiuola, alcuni gigli di Sant'Antonio.

Non è una favola, tuttavia  è meglio di prima, che è tutto un dire...

Sono contenta principalmente per la lavanda, perchè in teoria occuperà molto spazio una volta cresciuta e riempirà bene lo spazio in basso, che è il tallone d'Achille di questa aiuola. 

L'aiuola è molto misera perchè è vuota a livello del terreno e tutto il volume è visivamente concentrato in alto, sulle chiome disordinate e quasi perennemente spoglie dei giuggioli. Le uniche piante basse presenti prima delle mie nuove introduzioni erano delle  aromatiche altrettanto spelacchiate e informi: non hanno neanche loro il volume necessario per arricchire un po' l'aiuola. 
Spero che le lavande riusciranno ad assolvere questo compito ma, se anche loro si riveleranno troppo "povere" per farlo, temo che l'unica soluzione sarà inserire sotto gli alberi delle classiche piante da siepe. Il problema che ho con queste ultime è che sono banalotte: ho dei gusti un po' più rococò per quanto riguarda il giardinaggio, perciò tenterò fino alla fine di percorrere una strada alternativa! Vedremo quali saranno le mosse migliori da fare nei prossimi mesi.

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