Giardinaggio e ville venete: un perfetto connubio per Giardinity
14:46
Credo che le manifestazioni florovivaistiche trovino una cornice perfetta in castelli e ville storiche. A me, almeno, piace molto parteciparvi quando mi è possibile.
E' scontato, quindi, che sia andata molto volentieri a villa Pisani Bolognesi Scalabrin per Giardinity: per me erano una mostra e un luogo completamente nuovi.
L'ingresso costava 6€ e comprendeva un buono sconto del 10% sull'acquisto delle piante. Il dettagliato e piacevole tour guidato nel parco era compreso.
A. LA VILLA
L'ingresso costava 6€ e comprendeva un buono sconto del 10% sull'acquisto delle piante. Il dettagliato e piacevole tour guidato nel parco era compreso.
A. LA VILLA
Villa Pisani Bolognesi Scalabrin si trova a Vescovana, in provincia di Padova.
La villa fu fatta erigere dal Cardinale Francesco Pisani dopo che nel 1468 la sua famiglia aveva ricevuto in feudo dalla Repubblica di Venezia gran parte dell'antica Marca Estense. La villa fu edificata sul sito di un'antica rocca degli Este.
Gli interni furono affrescati nel XVI secolo da diversi celebri pittori come Paolo Veronese, Giambattista Zelotti e Dario Varotari. Nel Seicento gli affreschi furono ricoperti di calce come misura sanitaria per il contenimento di un'epidemia di peste ma riemersero in buona parte nel corso dei lavori di restauro dei secoli seguenti. Gli affreschi trattano di argomenti mitologici, religiosi e storici.
Durante Giardinity gli interni della villa sono visitabili ma sono occupati dagli stand di artigianato e dal via vai dei visitatori: per goderne basta solo un po' di pazienza.
La villa fu fatta erigere dal Cardinale Francesco Pisani dopo che nel 1468 la sua famiglia aveva ricevuto in feudo dalla Repubblica di Venezia gran parte dell'antica Marca Estense. La villa fu edificata sul sito di un'antica rocca degli Este.
Gli interni furono affrescati nel XVI secolo da diversi celebri pittori come Paolo Veronese, Giambattista Zelotti e Dario Varotari. Nel Seicento gli affreschi furono ricoperti di calce come misura sanitaria per il contenimento di un'epidemia di peste ma riemersero in buona parte nel corso dei lavori di restauro dei secoli seguenti. Gli affreschi trattano di argomenti mitologici, religiosi e storici.
Durante Giardinity gli interni della villa sono visitabili ma sono occupati dagli stand di artigianato e dal via vai dei visitatori: per goderne basta solo un po' di pazienza.
Dagli anni Sessanta del Novecento la villa appartiene invece ai Bolognesi Scalabrin.
L'esterno della villa è molto rustico, con i muri di un delicato color arancio e un lungo pergolato in ferro battuto. Un tempo al posto del pergolato c'era una doppia scalinata che partiva dal centro del primo piano dell'edificio. Lo scalone fu rimosso per assecondare il mutamento dei gusti dei proprietari del tempo e permettere loro di adattare gli spazi della villa ai nuovi usi che ne volevano fare.
Ho trovato la villa molto fotogenica perciò la ho immortalata da tutti gli angoli possibili, dal pomeriggio all'imbrunire...
In primo piano i vialetti delimitati da Liriope muscari, che si ritrovano spesso nelle ville storiche. |
Uno dei grossi vasi con piante di limone che punteggiano il giardino formale |
Fontana in primo piano... |
Il viale centrale del giardino formale fiancheggiato da siepi di bosso e vasi di limoni |
Dall'ingresso nel boschetto all'imbrunire... |
B. IL PARCO
Anche il parco meritava le mie attenzioni, naturalmente!
All'inizio dell'Ottocento Evelina Van Millingen, moglie dell'ultimo conte Pisani, Almorò, fece realizzare l'odierno parco.
Davanti alla villa si trova un ampio giardino all'italiana con influenze arabe. La contessa Evelina, infatti, aveva vissuto parte dell'infanzia a Istanbul e sentì il desiderio di inserire qualche tocco orientale nel nuovo parco della propria villa in seguito a un viaggio nella città in cui era vissuta da bambina.
Questi tocchi arabeggianti consistono nell'inserimento di quattro pavoni di pietra, quattro obelischi e alcune fontane.
Il giardino, però, è soprattutto un giardino formale all'italiana, con basse siepi di bosso e grandi piante di tasso topiate in forme geometriche.
Il disegno del giardino fu probabilmente creato dai proprietari stessi e non da un architetto. Pare che la scelta del disegno e delle essenze sia legata alla lettura di un testo del Seicento sui giardini formali posseduto da Evelina.
Le aiuole sono riempite in particolar modo da rose. Mi hanno colpito molto anche i grandi vasi di terracotta con piante di limone disposti lungo i sentieri principali.
Ovunque compaiono statue, archetti in ferro battuto e sedili e tavolini di pietra con tanto di cestini di frutta dipinti.
Giardino formale con bossi e tassi topiati |
Il giardino formale incorniciato da un archetto decorato da sparute rose autunnali... |
Uno dei pavoni di pietra che fanno da guardia al giardino seminascosto da un grande melograno pieno di frutti |
Nel giardino abbondano le rose. Questa mi sembrava una inglese: era anche profumatissima! |
Alle spalle del giardino formale si trova il giardino romantico, costituito da una zona boscosa con tanto di finte rovine antiche nascoste tra la vegetazione e un ampio spiazzo circondato da alti alberi già accesi dai colori dell'autunno.
L'albero più maestoso è un platano di circa duecento anni.
Un grande prato è circondato da alberi ad alto fusto nella zona del giardino romantico |
Un platano secolare |
C. LA MANIFESTAZIONE, GIARDINITY
Ecco infine qualche immagine della manifestazione vera e propria.
Alcuni espositori si trovavano all'interno del giardino formale...
Molti altri, però, si trovavano sotto il pergolato in ferro battuto che caratterizza la facciata della villa.
Qui c'era, ad esempio, questo fantastico stand tutto dedicato ai peperoncini.
Accanto erano in vendita stupende perenni dai colori autunnali...
E nel caso non si fosse capito, mi piacevano tanto le dalie...
Anche gli agrumi invitavano all'acquisto...
Ricche di espositori erano anche la zona dei portici e quella del cortile di fronte alla vecchia rimessa per le carrozze con zucche, fuchsie, perenni, bulbi, piante carnivore, cactus...
C'erano pure le piante acquatiche... Un mio sogno proibito...
Di fronte alla rimessa delle carrozze c'era un altro ampio cortile pieno di vivaisti e artigiani.
Non è la prima volta che lo vedo, ma lo stand dei frutti antichi mi colpisce sempre. I frutti sono esposti sui tavoli in maniera molto scenografica: è perfetto per capire quante forme e sapori stiamo perdendo la possibilità di gustare a favore dell'omologazione dell'aspetto dei prodotti voluto dal mercato...
Finisce così il mio lungo reportage. Quanto sono belli l'autunno e i suoi colori?
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