Mi sono resa conto di una mia grossa mancanza! Non ho mai parlato di clematis! E' una rampicante che negli ultimi 2-3 anni mi pare abbia conosciuto una certa popolarità ! I tipi più comuni, ma non per questo meno belli, si trovano ormai non solo nei garden center ma anche nei supermercati. I prezzi stracciati che a volte questi negozi praticano rappresentano una buona occasione per fare la conoscenza di questa versatile e vigorosa pianta!
Ho intenzione di scrivere un bello schemino con le caratteristiche generali delle clematis ma per ora, dato che il tempo che ho è poco scriverò in particolare della mia Ville de Lyon! E' la prima clematis che ho acquistato ormai 4 anni fa!
CARATTERISTICHE
ORIGINI
La clematis Ville de Lyon è stata creata in Francia nel 1899 da Francisque Morel.
GRUPPO ( PERIODO DI FIORITURA)
Questa clematis fa parte del gruppo 3, quello al quale appartengono le clematis che fioriscono dall'estate fino all'autunno.
La prima fioritura della Ville de Lyon, che inizia solitamente nella prima metà di maggio, è la più abbondante ma fiori compaiono qua e là per tutta la stagione.
Ville del Lyon e White Meidiland |
MISURE
La mia clematis Ville de Lyon, che si arrampica su un archetto insieme a una rosa, è lunga in questo periodo dell'anno circa tre metri e mezzo.
FIORI
I fiori sono grandi, con un diametro di una quindicina di centimetri e formati da sei petali.
Il colore è brillante: il fondo rosso ciliegia lascia spazio a un centro leggermente più chiaro, che sfuma verso il rosa scuro.
ESPOSIZIONE
Come tutte le clematis, anche la Ville de Lyon per crescere bella e sana ha bisogno di avere il piede (la parte più in basso) all'ombra e la testa al sole.
Ville de Lyon e Kathleen |
POTATURA
Quelle del gruppo 3 sono le clematis che si possono tagliare più radicalmente dal momento che fioriscono sui rami dell'anno: si può potare all'altezza del primo paio di gemme sopra il terreno. La nuova crescita avverrà molto rapidamente!
RESISTENZA
La Ville de Lyon non mi ha mai dato nessun problema: con un buon impianto iniziale ho l'impressione che con le clematis si siano fatti tre quarti del lavoro! La Ville de Lyon, che è la clematis di cui ho più curato quest'aspetto, è sicuramente quella più rigogliosa, più duratura e sana tra le tre che possiedo.
ABBINAMENTI
La mia Ville de Lyon si accompagna a una rosa a fiore semplice rosa pallido che si chiama Kathleen.
Stupendo è l'abbinamento con un'altra rampicante, la New Dawn (fiore rosa chiaro semi doppio).
Anche con la bianca White Meidiland il colore della Ville de Lyon spicca molto bene: anche questo è secondo me un abbinamento elegante!
Nella zona più ombrosa del mio giardino, lungo la recinzione, dacché ricordo c'è sempre stato un grosso gruppo di gigli bianchi, quelli di solito chiamati Gigli di Sant'Antonio (nome scientifico Lilium candidum). Provengono dalla piccola aiuola del giardino dei miei nonni materni, dalla quale sono spariti alcuni anni fa a causa di lavori di ammodernamento della casa: hanno per questo per me un certo valore sentimentale.
Il Lilium candidum è una bulbosa perenne originaria dei Balcani e dell'Asia occidentale.
Steli lunghi un metro e mezzo si alzano da una rosetta di foglie lanceolate alla base. I fiori a forma di ombrello, che compaiono a maggio, sono costituiti da sei petali candidi e ricurvi e con lunghi pistilli di colore arancione acceso. Si tratta di fiori profumatissimi, dalla fragranza intensa che si sparge per tutto il resto del giardino.
La parte aerea della pianta sparisce in inverno per riformarsi in primavera.
Il luogo ideale in cui piantare i gigli è al riparo dal vento e dove siano sì al sole, ma non per più di sei ore al giorno. Amano, inoltre, terreni senza ristagni ma non secchi.
Se piantati come nel mio caso in giardino, questi gigli non necessitano di innaffiature né di concimazioni: fanno tutto da sé.
I gigli si riproducono facilmente prelevando i tanti bulbilli che vengono prodotti ogni anno dai bulbi originari: basta staccarli in autunno e piantarli dove si desidera.
I miei gigli bianchi sono fioriti per decenni senza problemi finché nella primavera del 2007 mi sono accorta che stava succedendo qualcosa di strano e piuttosto rivoltante: il gruppo di gigli era stato semi-divorato da vermetti lunghi circa un'unghia di colore arancione fluorescente che secernevano e si ricoprivano di qualcosa di nero e schifoso... Altro elemento interessante era che le larve mangiavano solo i gigli ignorando le piante circostanti. La velocità con cui si mangiavano le foglie era impressionante! Le larve si trasformavano infine in coleotteri di colore rosso acceso che se cercavi di catturare si lanciavano a terra per nascondersi nel terreno.
Non appena mi sono resa conto della gravità dell'attacco degli insetti mi sono attivata per capire di cosa si trattasse: la sentenza è stata "criocere del giglio". Ho inserito un link e non una foto perché mi fanno proprio schifo... La cosa che più mi ha disgustata è stato sapere che quella roba nera di cui le larve si ricoprivano erano i propri escrementi! Tremendo! Non potrò mai mettere mano su una foglia su cui si trovi uno di quei cosi!
Contro questi insetti c'è poco da fare: è necessario agire al più presto possibile, quando gli esemplari sono allo stato larvale perché è il momento in cui sono più vulnerabili.
Non esistono rimedi naturali contro di loro se non l'ammazzarli a mano uno a uno, ma ci vuole stomaco: nel mio caso erano decine e decine!
Ecco come mi è stato consigliato di agire per via chimica:
1. A inizio primavera, quando compaiono i primi esemplari che escono dal terreno o arrivano in volo, bisogna spruzzare sui gigli un piretroide;
2. Alla comparsa delle larve si usa il Confidor;
3. A fine stagione, infine, quando il Confidor perde efficacia, si dovrebbe usare un insetticida ad ampio spettro per limitare il numero di insetti che andrà a svernare.
La prima e l'ultima cosa dimentico sempre di farle: probabilmente per questo non sono ancora riuscita a risolvere il problema delle criocere completamente... Maledette bestiacce! Sebbene il loro numero sia diminuito rispetto alla prima invasione, nonostante i miei sforzi sono sempre riuscite a impedire ai miei poveri gigli di fiorire, almeno fino a quest'anno! Finalmente due steli sono riusciti a farcela! Che gioia rivederli dopo tanti anni!
I romanzi di Natsume Soseki sono ambientati all'inizio dell'era Meiji, nel delicato, straniante e improvviso momento di passaggio tra Medioevo ed età moderna in Giappone. Recentemente è stato ristampato "E poi", scritto nel 1910. Appena lo ho visto in libreria lo ho acciuffato al volo: è infatti difficile procurarsi i romanzi di questo scrittore in italiano! Anche quelli ristampati di recente, infatti, sono già irreperibili: non me lo spiego.
Protagonista di "E poi" è Daisuke, un giovane dandy giapponese che vive di rendita grazie al denaro del padre e passa il tempo a leggere e a riflettere sulle questioni per lui cruciali dell'esistenza. La sua vita cambia direzione quando nella sua routine irrompe un vecchio compagno di studi.
I protagonisti di questo passaggio sono il personaggio principale, Daisuke, e una camelia: la lentezza dei gesti, l'indolenza di Daisuke, la sua contemplazione... Tutto traspare da queste frasi semplici e insieme evocative. Quando leggo Natsume Soseki mi sembra di vedere le cose attraverso gli occhi dei suoi personaggi; per ottenere quest'effetto non gli servono paroloni: la descrizione di certi gesti, che viene condensata in poche parole scarne, spesso senza nemmeno l'utilizzo di aggettivi, può raccontare il più struggente dei sentimenti. E' questo, insieme alla sua sottile ironia, ciò che più mi piace della scrittura di Natsume Soseki!
Voltando il capo, vide che sul tatami, di fianco al cuscino, giaceva una camelia a petali doppi. Era certo di averla sentita cadere nel sonno: un rumore esagerato, come il tonfo di una palla di gomma lanciata dall'altezza del soffitto. Forse il silenzio che regnava a notte fonda ingigantiva i suoni, ma per scrupolo, per assicurarsi che il suo sangue pulsasse regolarmente fino alle costole, Daisuke si era messo la mano destra sul cuore; poi si era riaddormentato.
Un po' intontito, per un momento osservò il colore di quel fiore, grande quanto la testa di un neonato; poi, come se quel pensiero gli fosse tornato in mente all'improvviso, di nuovo si posò la mano sul petto e cercò il palpito del cuore.
(...)
Con una sigaretta accesa fra le labbra scivolò fuori dal futon, raccolse la camelia caduta sul tatami, la voltò e se la posò sul naso. Il fiore gli nascose i baffi e la bocca. Dense volute di fumo si levarono insinuandosi tra i petali e il pistillo. Daisuke posò la camelia sul lenzuolo candido e si diresse verso la sala sala da bagno.
(Natsume S., E poi, Neri Pozza 2012, pp. 7-8)
Le più precoci dell'anno sono la Rosa banksiae lutea, la Rosa
chinensis mutabilis, la Rival de Paestum e la Safrano (non
nella foto)
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Ecco l'ordine di fioritura delle rose del mio piccolo giardino che, come al solito, ho diligentemente appuntato!!!
1. Rosa banksiae lutea → 19 aprile
1. Rosa banksiae lutea → 19 aprile
2. Rosa chinensis mutabilis (rosa cinese) → 20 aprile
3. Rival de Paestum (rosa cinese) e Safrano (rosa tè) → 29 aprile
4. Clair Matin (floribunda) e Golden Celebration (rosa inglese) → 3 maggio
5. Kathleen (ibrido di moschata) → 5 maggio
6. Gertrude Jekyll (rosa inglese) → 6 maggio
7. Paul's Scarlet Climber (rampicante moderna) → 8 maggio
8. Phyllis Bide (rampicante tipo floribunda)→ 9 maggio
9. Grace (rosa inglese) e Jude the Obscure (rosa inglese) → 12 maggio
10. Incomparable d'Auteuil (gallica) e Rosa x Centifolia (centifolia) → 13 maggio
11. Cardinal de Richelieu (???) (gallica) e Pierre de Ronsard (rampicante moderna)→ 17 maggio
12. Tuscany Superb (gallica) e Du Maitre d'Ecole (gallica) → 21 maggio
13. Ypsilanti (???) (gallica) → 1 giugno
13. Ypsilanti (???) (gallica) → 1 giugno
Rispetto allo scorso anno le mie rose sono tutte fiorite circa una settimana dopo: colpa dell'improvviso freddo di aprile!
La fioritura primaverile, poi, è stata funestata dal vento: le piante si sono in molti casi "aperte" o distese: il caos ha imperato per la maggior parte del tempo!
A parte questo poche novità ! Il podio quest'anno vede una nuova entrata al terzo posto, la Rival de Paestum che, come la Rosa chinensis mutabilis è una rosa cinese. E' una rosa che mi sta piacendo sotto molti punti di vista: aspetto, profumo, modo in cui fiorisce e sfiorisce... Sicuramente ne scriverò presto!
Delusione per le rose piantate a radice nuda lo scorso autunno: la Variegata di Bologna non è fiorita affatto, la Du Maitre d'Ecole non mi ha impressionata, la Cardinal de Richelieu non pare essere una Cardinal de Richelieu e la Ypsilanti ha fatto due brutti fiori che mi mettono il dubbio di trovarmi di fronte a un'altra impostora... Le rimando tutte quante a settembre o, meglio, a maggio 2013! Solo la Tuscany Superb mi ha davvero convinta!
Grandi soddisfazioni, invece, dalla Pierre de Ronsard, che era sempre stata la Cenerentola del mio giardino! Finalmente è cresciuta e si è generosamente riempita di fiori, tutt'ora belli da vedere! Anche se non è la mia preferita in assoluto di certo è stata la rosa migliore di questa pazza primavera 2012!
La fioritura primaverile, poi, è stata funestata dal vento: le piante si sono in molti casi "aperte" o distese: il caos ha imperato per la maggior parte del tempo!
A parte questo poche novità ! Il podio quest'anno vede una nuova entrata al terzo posto, la Rival de Paestum che, come la Rosa chinensis mutabilis è una rosa cinese. E' una rosa che mi sta piacendo sotto molti punti di vista: aspetto, profumo, modo in cui fiorisce e sfiorisce... Sicuramente ne scriverò presto!
Delusione per le rose piantate a radice nuda lo scorso autunno: la Variegata di Bologna non è fiorita affatto, la Du Maitre d'Ecole non mi ha impressionata, la Cardinal de Richelieu non pare essere una Cardinal de Richelieu e la Ypsilanti ha fatto due brutti fiori che mi mettono il dubbio di trovarmi di fronte a un'altra impostora... Le rimando tutte quante a settembre o, meglio, a maggio 2013! Solo la Tuscany Superb mi ha davvero convinta!
Grandi soddisfazioni, invece, dalla Pierre de Ronsard, che era sempre stata la Cenerentola del mio giardino! Finalmente è cresciuta e si è generosamente riempita di fiori, tutt'ora belli da vedere! Anche se non è la mia preferita in assoluto di certo è stata la rosa migliore di questa pazza primavera 2012!
Cercando notizie sul celebre Chelsea Flower Show che si è concluso pochi giorni fa e al quale mi piacerebbe tanto partecipare prima o poi, mi sono imbattuta in questa immagine: si tratta della riproduzione in chiave floreale di tre Corgi, i cani della regina Elisabetta, che quest'anno festeggia il giubileo di diamante! Ma che spassosi sono!?!? Anch'io, come la regina, ho un debole per i Corgi: insieme ai Bloodhound sono i miei cani preferiti!
Sento puzza di bruciato: non mi paiono mica tanto una Cardinal de Richelieu e una Ypsilanti...!
14:24
Nei giorni scorsi è sbocciata una delle rose che ho piantato lo scorso autunno: dovrebbe essere una Cardinal de Richelieu, ma non ne sono molto convinta... Eccola qui!
Il colore della mia rosa è rosa Barbie e non di certo porpora come dovrebbe essere una Cardinal de Richelieu... Per carità , i fiori non sono di certo brutti, hanno una bella forma e oltretutto hanno un piacevolissimo profumo intenso, speziato e quasi pungente, inoltre la pianta è cresciuta parecchio ed è piena di boccioli... Però... Io mi aspettavo un'altra cosa... Mi aspettavo questa rosa qua sotto! Il colore della mia mi pare un po' troppo diverso perché si tratti di un semplice problema di resa fotografica... Uffa!
La Cardinal de Richelieu come appare in un catalogo on-line |
E cosa dire di questa che dovrebbe essere una Ypsilanti? Sono molto perplessa: il colore del fogliame verde chiaro corrisponde, ma i fiori dovrebbero essere rosso porpora in gioventù e poi diventare rosa chiaro, mentre nel mio caso (come si vede in foto) bocciolo e fiore sono entrambi sempre rosa pallido... La prima fotografia ritrae il fiore della mia Ypsilanti (sbocciato oggi... Una rosa po' ritardataria...!) mentre la seconda ritrae quello della Ypsilanti che si trova sul sito del vivaio La Campanella. Anche in questo caso la somiglianza mi pare vaga!
La mia rosa... |
Una vera Ypsilanti |
Se a qualcuno che conosce queste rose capitasse di leggere queste righe e avesse voglia di darmi un'opinione sulle mie piante, gliene sarei molto grata! Io intanto farò qualche ricerca per conto mio...
Ero così entusiasta dell'affare che avevo fatto quest'autunno comprando queste rose da un sito olandese a un prezzo stracciato...! Ma adesso mi sto mangiando le mani! Era meglio spendere un po' di più e avere quello che desideravo! I detti popolari raramente sbagliano: chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quello che perde e non sa quello che trova! Da ora in poi, La Campanella (o pari valore) for ever!
Aggiornamento 2013: Ypsilanti